L’anniversario del massacro di Tienanmen segna l’ennesimo scontro tra l’amministrazione americana e quella cinese sulla memoria di una pagina di orrore, che rimane oscura e censurata in Cina e sempre meno rilevante e avvertita nei paesi del mondo libero.
La ferita di Tienanmen rimane pero’ aperta, perche’ dalla mancata liberalizzazione politica della Cina, e non dalla sua intraprendenza economica, rischiano di venire le maggiori minacce all’ordine militare e strategico internazionale.
Le parole della Clinton vanno incoraggiate e sostenute da un’iniziativa europea, le cui istituzioni, alla pari di molti governi nazionali, continuano a ritenere che la neutralita’ politica rispetto all’evoluzione del regime cinese sia la migliore garanzia per la stabilita’ e la “convenienza” delle relazioni sino-europee.
Nel giorno di Tienanmen mi auguro che l’Europa in cui il Pdl, all’interno del PPE, avra’ un ruolo di guida politica, sappia rilanciare quell’internazionalismo democratico, anti-comunista e anti-totalitario che l’Europa non deve censurare, ma deve avere il coraggio di mostrare come propria carta di identita’ dinanzi agli interlocutori di Pechino.
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