Forse devo rileggere bene, ma per come l’ho capito io si passa dal giornalismo ad altro: se si ha una notizia la si scrive, altrimenti no, ma ammonire qualcuno perche’ stia zitto non e’ giornalismo, ne’ giornalismo di inchiesta: fatico a capire. Feltri e’ un grande giornalista e il finale del suo pezzo di oggi non l’ho capito perche’ non e’ da grande giornalista ammonire, non e’ ne’ una notizia ne’ un’opinione’.
Lo dice il deputato del Pdl Benedetto Della Vedova commentando un editoriale di Vittorio Feltri sul ‘Giornale’ dal titolo: ‘Il presidente Fini e la strategia del suicidio lento’ sul primo inquilino di Montecitorio (chiamato nel fondo ‘il Signor Dissidente’) e le sue mosse all’interno e fuori dalla maggioranza.
L’editoriale si conclude sottolineando che Fini ‘ha l’esigenza immediata di trovare una ricollocazione: o di qua o di la’. Non gli e’ permesso tenere un piede nella maggioranza e uno nell’opposizione. Deve risolversi subito’.
‘E si ricordi – avverte Feltri – che bocciato un lodo Alfano se ne approva un altro, modificato, e o si manda immediatamente in vigore. Ricordi anche che delegare i magistrati a far giustizia politica e’ un rischio. Specialmente se le inchieste giudiziarie si basano su teoremi. Perche’ oggi tocca al premier, domani potrebbe toccare al presidente della Camera. E’ sufficiente – per dire – ripescare un fascicolo del 2000 su faccende a luci rosse riguardanti personaggi di Alleanza Nazionale per montare uno scandalo. Meglio non svegliare il can che dorme’.
Della Vedova si augura che questa non sia la ‘china’ verso la quale si sta andando e proprio citando quest’ultimo passaggio di Feltri sottolinea: ‘Un giornalista gli scandali non li monta, li fa esplodere!’.(ANSA).
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