Mi stupisco che La Russa definisca estrema la proposta di legge Granata-Sarubbi e mi meraviglia che citi proprio il caso Balotelli che, quando aveva 17 anni, non ando’ in trasferta a Pechino con l’Inter, di cui tra l’altro il ministro e’ tifoso, proprio per problemi di cittadinanza’.
Benedetto Della Vedova, deputato del Pdl tra i sostenitori della proposta di legge Granata-Sarubbi sulla cittadinanza, commenta cosi’ lo stop del coordinatore del suo partito Ignazio La Russa.
‘Dopo 17 anni che Balotelli ha mangiato italiano, vissuto in Italia, frequentato le scuole italiane, giocato nelle giovanili di una squadra di calcio italiana, non ha potuto prendere la cittadinanza per motivi burocratici – spiega Della Vedova – mentre Amauri, ad esempio, presto potra’ vestire la maglia azzurra perche’ ha sposato una donna il cui bisnonno era italiano’.
‘La proposta – aggiunge – non ha niente a che fare con il lassismo e le ‘porte aperte a tutti’, ma punta a dare la cittadinanza e il tricolore a coloro che li meritano e solo perche’ si e’ arrivati alla fine di un processo burocratico’.
Nessuna offesa, invece, per la definizione ‘peones’ usata da La Russa per i deputati che hanno sostenuto la proposta Granata-Sarubbi. ‘Non mi offendo – dice Della Vedova – I parlamentari sono tutti parlamentari, lui fa il ministro e io il deputato’.(ANSA).
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