Lo scenario piu’ lineare per il presidente del consiglio sarebbe quello di chiedere la fiducia in Parlamento”. Lo dice a Radio Radicale il vice capogruppo vicario di Fli Benedetto Della Vedova.
“Il presidente del consiglio a meta’ legislatura si presenta nelle aule parlamentari- spiega Della Vedova- espone sulla base del programma elettorale le linee programmatiche per il futuro della legislatura, i tre gruppi parlamentari di maggioranza sottoscrivono una mozione dettagliata o anche un semplice richiamo alle parole del premier e alla loro approvazione, magari anche avendone discusso precedentemente, e si vota, il governo ribadisce di avere la fiducia in Parlamento e va avanti. Questo mi sembrerebbe lo scenario piu’ lineare, conto ancora che si possa arrivare a questo. Se invece la scelta non fosse quella di chiedere un voto di fiducia ce ne faremmo una ragione”.
Sarebbe un segnale di debolezza? “Indubbiamente- risponde Della Vedova- la forza oggi il presidente del Consiglio la dimostra venendo alla Camera e prendendo la fiducia. Se poi la risoluzione dovesse portare le firme solo dei capigruppo di due gruppi parlamentari su tre di maggioranza sarebbe un ulteriore segno di debolezza, anche un dispettuccio, non mi sembrerebbe la cosa piu’ seria, ma ci faremmo una ragione anche di quello e vedremmo poi quali saranno le parole del presidente del Consiglio. Significherebbe che ci vogliono tenere fuori dal campo di gioco. Mi sembrerebbe una cosa poco seria, ma sul nostro sostegno all’azione del governo fino all’ultimo minuto sulla base degli impegni programmatici assunti con gli elettori non c’e’ dubbio
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