Gianfranco Fini ha evidenziato un elemento contraddittorio del nostro sistema fiscale: da un lato, una tassazione del lavoro e di altre forme di reddito particolarmente gravosa; dall’altro, un trattamento fiscale del risparmio vantaggioso, dovuto storicamente alle esigenze di uno Stato molto indebitato che cerca di rendere appetibile i suoi bond.
Cosi’ Benedetto della Vedova, vicecapogruppo Fli alla Camera, a Radio Radicale commenta la proposta del presidente Fini di un emendamento che innalzi la tassazione delle rendite finanziarie dal 12% al 24-25%.
Questo rimane un tema ineludibile: acquisito il disegno pro-meritocrazia e anti-sprechi, la riforma Gelmini non puo’ arenarsi per mancanza di risorse’.
‘Sicuramente in Italia serve un riordino della tassazione del risparmio ma nell’ambito di una incisiva e generale riforma fiscale, con una maggiore omogeneita’ delle aliquote sulle varie tipologie di reddito e diminuendo la tassazione sul costo del lavoro a tutti i livelli. In caso contrario, l’aumento delle aliquote -conclude- sarebbe solo un aggravio per le famiglie che nel nostro paese da sempre hanno una elevata propensione al risparmio
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