(AGI) – Roma, 26 feb. – “Non ho condiviso recentemente il progetto del ‘rilancio’ di Scelta Civica come partito, quando non poteva avere piu’ niente a che fare con l’originale esperienza montiana. Non credo a quella ‘rifondazione’ e la mia esperienza in SC si e’ conclusa nel giorno del suo congresso. Sono stato peraltro facile profeta a prevedere che quella fuga in avanti avrebbe comportato anche la dissoluzione della residua unita’ dei gruppi parlamentari”. Lo scrive su Facebook il senatore e sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova, che annuncia: “Da oggi, con lo scioglimento del gruppo di Scelta Civica, sono stato iscritto d’ufficio al Gruppo Misto del Senato. E’ la stessa sorte toccata al Prof. Mario Monti, al cui nome era intestata la lista nella quale sono stato eletto, cosa che rende questo passaggio meno doloroso. Altri miei colleghi hanno scelto nei giorni scorsi di iscriversi al Pd”.
“Per me – sottolinea il Sottosegretario agli Esteri – la scelta di andare nel Pd non sarebbe stata ne’ opportuna ne’ possibile. La mia e’ una storia politica diversa, quella di un radicale/liberale interessato all’innovazione economica e civile e sempre meno persuaso delle divisioni ideologiche ‘tradizionali’. E’ chiaro per me che Renzi e il suo governo sono sulla strada giusta per quanto riguarda il necessario e l’essenziale, cioe’ riforme e ancoraggio europeo. E hanno avuto il merito storico di realizzare cambiamenti ritenuti, fino ad ora, impossibili anche da quanti se ne dichiaravano teoricamente favorevoli. Per chi ha la mia storia – sottolinea Della Vedova – vedere finalmente realizzata, grazie a un governo e a una maggioranza di cui faccio parte, l’abolizione dell’articolo 18 o la riforma della legge sulla responsabilita’ civile dei magistrati o (spero tra poco) il riconoscimento giuridico delle coppie gay e’ una ragione non solo di soddisfazione, ma di orgoglio. Continuero’ dunque a sostenere e a partecipare all’azione dell’esecutivo guidato da Matteo Renzi, cercando di rappresentare coloro che, votando Monti nel 2013, chiedevamo piu’ riforme in Italia anche per contribuire a cambiare l’Europa”, conclude Della Vedova.
I commenti sono chiusi.