In campo politico-economico, discusso tema minoranze cristiane
(ANSA) – ISLAMABAD, 16 GIU – La necessita’ di accelerare e sviluppare la cooperazione politica ed economica fra Italia e Pakistan e’ stata al centro di due giorni di colloqui tenuti ad Islamabad dal sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova che ha guidato una delegazione di cui facevano parte anche responsabili di imprese attive nel tessuto economico pachistano. Tracciando un bilancio della visita Della Vedova ha ricordato oggi all’ANSA che due anni fa “e’ stato firmato un Piano di impegno strategico italo-pachistano” e che i colloqui, in questo ambito, sono stati “molto buoni per quantita’ e qualita’”.
Oltre allo stato delle relazioni bilaterali, ha proseguito il sottosegretario, “abbiamo esaminato la situazione regionale, ed il tema della stabilizzazione dell’Afghanistan che sta tanto a cuore all’Italia che ha ancora in quel Paese 1.000 militari”, nonche’ la riforma del Consiglio di sicurezza, il Medio Oriente, il Golfo e la Libia”. Particolare rilievo ha avuto anche la questione della condizione della minoranza cristiana troppo spesso vittima di violenze. A questo proposito il governo pachistano ha ribadito “la sua volonta’ di offrire ad essa la massima protezione”. Al riguardo l’assistente speciale del premier Nawaz Sharif, Tariq Fatemi, ha sottolineato come il governo pachistano sia impegnato in “uno sforzo per sradicare la minaccia del terrorismo e dell’estremismo” che non colpisce solo i cristiani, ma anche gli sciiti e la loro derivazione denominata ismaelita. Con i vari ministri e responsabili governativi locali, Della Vedova ha anche esaminato il progetto di corridoio economico pachistano-cinese che implichera’ la necessita’ di sviluppare infrastrutture a cui imprese italiane potrebbero partecipare. Infine, il sottosegretario ha incontrato il presidente del Board of Investment, Miftah Ismail, con cui si e’ parlato di aumento di importazioni ed esportazioni, dell’imminente rinnovo del meccanismo tariffario comunitario denominato GPS+, e delle possibilita’ di investimenti italiano in Pakistan attraverso la creazione di joint-ventures. Fra i settori di interesse sono stati citati energie rinnovabili, gasdotti ed elettrodotti, macchinari per l’agricoltura, trattamento degli alimenti, automobile, telecomunicazioni, petrolio, gas e marmo. Tutto questo si puo’ fare, ha concluso, perche’ ci troviamo di fronte ad un Paese con popolazione molto giovane, con una classe media in crescita e con un settore produttivo efficiente.
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