(AGI) – Roma, 26 lug. – “I ministri Lorenzin e Costa hanno ribadito la propria contrarieta’ alla legalizzazione dei derivati della cannabis ribadendo la ragione della loro contrarieta’: la cannabis e’ una sostanza nociva per la salute umana e con ricadute negative sulla vita sociale e quindi non puo’ essere legalizzata. Coerentemente, i ministri della Salute e della Famiglia dovrebbero dunque proporre di proibire droghe oggi legali e assai piu’ nocive, come alcolici e tabacchi, il cui consumo causa direttamente decine di migliaia di morti ogni anno per patologie correlate (30-40mila l’alcol, 70-80mila il fumo), a cui occorre aggiungere altre migliaia di morti per incidenti e crimini violenti legati all’ubriachezza”. Lo scrive su facebook il senatore e sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova.
“Il Procuratore Capo di Catanzaro Gratteri, che e’ spesso citato come alfiere della lotta contro la legalizzazione della cannabis, si e’ gia’ dichiarato favorevole a un proibizionismo totale. I ministri Lorenzin e Costa ancora no. In Parlamento e nel Paese, pero’, e’ sempre piu’ diffusa la convinzione che la cannabis vada legalizzata per le stesse ragioni per cui e’ preferibile che rimangano legali anche l’alcol e il tabacco: per controllare il mercato e la qualita’ delle sostanze vendute, per non appaltare la vita di milioni di consumatori, problematici o no, alla criminalita’ mafiosa, per dare un colpo ai profitti miliardari che inquinano l’economia legale, e per realizzare campagne di informazione e di dissuasione persuasive, ma non stupidamente poliziesche. Se tutto questo funziona su alcol e tabacco – sottolinea Della Vedova – funzionera’ anche sulla cannabis, il cui attuale consumo di massa, anche tra i minorenni, e’ legato all’industrializzazione mafiosa di un mercato assolutamente libero, che e’ necessario regolamentare, proprio per poterlo controllare. A chi obietta che ‘con i tempi che viviamo le emergenze sono altre’ – conclude Della Vedova – rispondiamo che con i tempi che viviamo usare decine di migliaia di poliziotti e magistrati per contrastare senza successo la diffusione della cannabis anziche’ utilizzarli per contrastare reati pericolosi che attentano alle sicurezza dei cittadini e’ una scelta irrazionale”.
I commenti sono chiusi.