Oggi il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, nel corso del suo Matteorisponde su Facebook, ha annunciato che il governo è al lavoro su un “Referendum Act per semplificare la raccolta firme sui referendum”.
Era una richiesta avanzata dai Radicali Italiani e da Emma Bonino, fondata su ragioni di assoluto buon senso, e sono felice abbia trovato riscontro dall’esecutivo.
Procedure burocratiche e complicate sono un fattore di rischio e non di garanzia, come dimostra l’ennesimo caso delle firme-patacca a Palermo, questa volta a opera del M5S.
Procedure più semplici, con l’apertura alla firma digitale e con la garanzia della possibilità di promuovere referendum anche per forze politiche e sociali che non dispongono di eletti negli enti locali, e che oggi spesso non possono raccogliere firme per assenza di autenticatori disponibili, assicureranno a tutti gli elettori di esercitare i maggiori diritti di partecipazione previsti dai nuovi articoli 71 e 75 della Carta, daranno concreta attuazione all’istituto referendario che il quorum mobile trasforma nuovamente in uno strumento servibile e renderanno finalmente anche più trasparente e responsabile la raccolta delle firme dei cittadini.
Il mio impegno dalla prossima settimana sarà che il Referendum Act possa essere presentato e discusso quanto prima in Parlamento.
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