Con Forza Europa, ieri abbiamo dimostrato come sia possibile rivendicare che il nostro futuro migliore è nell’Unione Europea e che gli interessi degli italiani di 5, 50 o 90 anni sono e saranno tutelati non scappando dall’Euro e dall’UE, ma restandoci per rafforzarne istituzioni e politiche comuni. Sulla difesa interna ed esterna e sull’immigrazione, ad esempio.
La stagione politica che si apre all’insegna del bipolarismo aperto-chiuso, vedrà confrontarsi innanzitutto due opzioni, contro o a favore dell’Unione Europea. Non sarà possibile sottrarsi: o di qua o di là.
Fino ad oggi alla retorica potente dei nazionalisti anti UE è arrivata una risposta debole, difensiva se non corriva. Se non rivendichiamo con orgoglio l’Europa che c’è, non saremo capaci di costruirne una più efficace: solo chi ama l’Unione Europea della pace e della libertà, dei diritti e del diritto, della laicità e della concorrenza, dell’integrazione economica e civile e delle frontiere aperte a merci e persone la farà migliore.
Basta pensare che per avere applausi si debba condannare o, come minimo, criticare l’Europa. Questa è l’agenda degli altri: dei Salvini, Meloni, Grillo o Fassina.
Anche riaffermando il destino europeo di un’Italia competitiva, contro la miopia sovranista, si possono raccogliere consensi e si può vincere: questo sarà il nostro impegno.
Quello di ieri era un inizio.
Grazie a tutti coloro che erano a Milano, a partire da Emma Bonino, Francesco Rutelli e Mario Monti.
Arrivederci a presto.
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