Nel bipolarismo aperto-chiuso, molte forze politiche e molti leader del fronte della chiusura, quelli contro la UE, vedono il loro punto di riferimento nella Russia del leader autoritario Vladimir Putin e nelle frequenti visite a Mosca non esitano a tesserne acriticamente le lodi: è accaduto di recente alla candidata alla presidenza francese Le Pen ed in Italia agli esponenti del Movimento 5 Stelle e della Lega.
L’idea dei leader alla Salvini è chiara: l’UE viene sobriamente accostata al nazismo, mentre Putin è il modello a cui ispirarsi.
Battere nelle urne i neonazionalisti filo russi sarà necessario anche per riaffermare che libertà di espressione e di stampa, lo stato di diritto e la democrazia non sono negoziabili in Europa. Quale che sia la contropartita.
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