Discussione del Parlamento europeo, seduta di mercoledì 6 novembre 1999.
Signor Presidente, signor Commissario, il commercio internazionale e una nuova divisione internazionale del lavoro sono una grande risorsa in termini di crescita economica e di libertà per gli oltre sei miliardi di esseri umani che ormai affollano il globo.
Non esiste libertà che non sia anche libertà di commercio e libertà di movimento. Esistono a mio avviso, però, fondati rischi che l’Europa, in questa vicenda del commercio internazionale e anche nel Millennium Round, assuma posizioni di retroguardia e non assuma invece, come dovrebbe, una leadership di civiltà, la leadership che vuole guidare, in un ambito di regole certe per tutti, la novità del 2000 dei commerci internazionali. Questi rischi vanno scongiurati innanzitutto per il bene dei cittadini europei. Penso ad esempio ad un’eccessiva enfatizzazione delle clausole di protezione sociale, del dumping sociale laddove si sa benissimo che queste saranno pure declamazioni cui non potrà seguire nulla, non potranno seguire controlli effettivi e che, di fatto, potrà solo rappresentare per i paesi in via di sviluppo, per i paesi di recente industrializzazione la spada di Damocle protezionista che potrà essere utilizzata quando alla vecchia Europa, alla vecchia Europa delle burocrazie, delle burocrazie sindacali e del declino industriale, verrà l’acqua alla gola.
Un altro punto penso sia quello delle produzioni audiovisive e delle produzioni culturali. Credo che questo protezionismo che si sente in Europa – in Francia e in Italia – sia un protezionismo del tutto fuori luogo e obsoleto. Basti pensare a quello che rappresenta Internet come possibilità di diffondere i prodotti dell’audiovisivo e della cultura. Insistere su schemi protezionistici significa imporre ai cittadini europei prodotti culturali e audiovisivi di basso livello, quasi sempre parastatali, finanziati e assistiti dalla mano pubblica. Credo che i cittadini europei abbiano la maturità e il diritto di scegliere anche su questo nell’ambito dell’offerta che viene a livello internazionale.
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