Millennium Round dell’OMC (proseguimento), seduta di mercoledì 17 novembre 1999.
Signora Presidente, vorrei dire soltanto due cose. La prima è che, troppe volte nel corso del dibattito odierno in quest’Aula, si è sentito parlare del commercio internazionale e del Millennium Round come una cosa da cui gli europei debbono guardarsi, una cosa da temere. Il commercio internazionale – l’Europa è la patria di David Ricardo – ha consentito, in questi decenni, in questi ultimi lustri, di produrre, grazie ad una nuova divisione internazionale del lavoro, ricchezza; di produrre inclusione e di sconfiggere una povertà che, con l’aumento della popolazione e senza il commercio internazionale, sarebbe molto più grave di quanto non sia oggi.
Un’ultima cosa: si cerca di inserire nella contrattazione del Millennium Round troppe cose, troppe istanze di altra natura, magari per salvarsi la coscienza, quando poi – e penso alla pena di morte – l’Europa, nella sede propria, all’ONU, non riesce a far fronte comune e ad avere la forza di imporre alcune cose. E si vuole poi discutere di pena di morte e altro in sedi che non sono proprie, quelle degli accordi commerciali.
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