Maroni eviti, se può, di speculare sull’aggressione di due militari e di un agente di polizia da parte di un pregiudicato di nazionalità marocchina nato in Italia, avvenuta ieri sera alla Stazione Centrale di Milano.
Chiedere ai promotori della manifestazione pro-integrazione di sabato, tra i quali Emma Bonino, di annullare l’evento come reazione all’aggressione è solo prova di inutile cinismo, ma questa non è una novità.
Il punto è che politicamente è sbagliato e controproducente per i lombardi e i milanesi chiamare a un indistinto “dagli allo straniero” in nome della sicurezza.
L’emarginazione genera paura e ostilità.
La sicurezza si ottiene con l’integrazione nella legalità, come dimostrano di avere ben compreso i sindaci dell’area metropolitana milanese, a partire da Beppe Sala, che hanno ieri sottoscritto con il ministro Minniti il patto per l’accoglienza diffusa e per una gestione ordinata dell’ospitalità dei richiedenti asilo.
Di questo abbiamo bisogno in Lombardia e a Milano e la manifestazione di sabato sarà un buon modo per ribadirlo. Anche nell’interesse di Roberto Maroni, che guida una regione ricca, perché aperta e tollerante.
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