Sottosegretario Esteri, risultato Afd sia monito per Italia
(ANSA) – CAGLIARI, 25 SET – “Al quarto mandato Angela Merkel ottiene un risultato positivo se guardato nella serie storica, torniamo grosso modo a quello del 2009: la differenza anche in questo caso l’hanno fatta i liberali che sono passati dall’essere sotto il 5% al 10%”. Lo ha dichiarato all’ANSA, commentando le elezioni in Germania, il sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova, a Cagliari per il convegno “Europa: liberta’, prospettive opportunita’. Verso la costruzione di un’Italia europea”. “Questo – ha aggiunto – non comporta un giudizio di sottovalutazione del 13% ottenuto dalla Afd”. Tuttavia, “la Germania resta comunque il Paese dove piu’ e’ contenuto il risultato degli etno nazionalisti anti europei e xenofobi, certo il fatto che questo risultato sia stato ottenuto in Germania e’ pur sempre significativo”. Secondo Della Vedova, dal punto di vista italiano e di Forza Europa, due riflessioni sono d’obbligo. Primo, “non e’ ancora finita la battaglia politica tra chi crede che l’Europa sia il nostro destino comune e vuole lavorare per averne uno ancora migliore, e chi invece vuole distruggere l’Ue”. Tanto meno e’ una battaglia finita in Italia “dove il fronte delle forze anti europee e’ potenzialmente maggioritario in Parlamento, per questo il monito che viene dal risultato tedesco vale anche per l’Italia”. “Esistono forze politiche come la Lega che esultano per quel risultato – ha aggiunto l’esponente del Governo Gentiloni – chi sceglie l’Europa e sta contemporaneamente con Salvini non puo’ essere coerente sugli impegni europeisti, e nella politica italiana ci sono molte forze politiche contro l’Europa, tra queste anche chi si allea con chi plaude al risultato dell’Afd, come Forza Italia”. In generale, conclude, “ci sono forze tiepide sull’Europa, manca una forza che parli e interpreti la volonta’ di tutti gli italiani che sanno che il loro destino migliore e’ dentro l’Ue e vogliono essere rigorosamente pro europei perche’ bisogna arrivare in Europa da protagonisti e non da antagonisti se si vuole contare qualcosa”.
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