I ‘dazi infiniti’, che oggi Salvini è tornato a promettere, non proteggerebbero la produzione agricola e agroindustriale italiana, ma distruggerebbero le prospettive di crescita di un settore il cui sviluppo è strettamente legato alle esportazioni.
Il Made in Italy si chiama così perché contrassegna prodotti da esportare. Certamente non possiamo promettere agli agricoltori del nostro Paese che da tutto il mondo continuerebbero a ‘comprare italiano’ se noi impedissimo nei nostri confini di ‘vendere straniero’.
In Italia la gran parte delle forze politiche propone politiche protezioniste a beneficio di un Paese la cui ripresa, negli ultimi anni, è stata trainata dalle esportazioni, non solo in ambito manifatturiero. In particolare per l’Italia, dunque, i dazi, come il ritorno alla ‘liretta’, che i protezionisti spesso propugnano, sarebbero un fattore di rovina economica.
Mi auguro che gli elettori comprendano la vera e propria truffa che sta dietro a queste promesse autarchiche da Ventennio.
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