Dimmi con chi vai (in Europa) e ti dirò chi sei.
Facciamola breve: Salvini e Meloni hanno sottoscritto una “carta dei valori” con tutte le forze nazionaliste e reazionarie presenti al Parlamento europeo. Oltre alla Le Pen sono quasi tutte forze all’opposizione nei rispettivi paesi da posizioni di estrema destra; fatti salvi Fides e PiS, rispettivamente al governo a Budapest e Varsavia.
Proprio mentre Ungheria e Polonia sono sotto tiro da parte della Ue per violazioni dello stato di diritto e leggi liberticide e discriminatorie nei confronti delle donne e della comunità LGBT, Meloni e Salvini saldano una alleanza con i partiti che governano quei paesi.
L’europeismo per Salvini è dunque una maschera di scena, transitoria finché starà in maggioranza con Draghi impegnato nello sforzo di valorizzazione del Next Generation EU, il progetto nato dalla solidarietà fiscale dell’unione. Per capire i connotati del centro destra italiano di lotta (Meloni) e di Governo (Salvini e… Tajani?) meglio guardare ciò che accade in Europa che seguire le schermaglie domestiche.
Verrà il momento in cui lo scontro tornerà a farsi aspro, di fondo, ed è bene che in quel momento le forze europeiste e liberal-democratiche arrivino con un progetto comune già in campo.
Lug
03
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