L’Ansa intervista Benedetto Della Vedova
DEPUTATO PDL, SANATORIA COME PER BOSSI-FINI O CLAMOROSO AUTOGOL (ANSA) – ROMA, 16 MAG – Un ‘grande piano di regolarizzazione degli immigrati gia’ presenti in Italia’; una sanatoria per evitare di considerarli tutti ‘criminali’ e di etichettare come ‘favoreggiatori’ chi da’ lavoro a colf e badanti; una norma come quella che si fece d’altra parte per 700mila persone gia’ al momento di varare la legge Bossi-Fini.
E’ una delle misure che propone Benedetto Della Vedova – deputato del PDL, presidente dei Riformatori Liberali, vicino in questi mesi alle posizioni del presidente della Camera Gianfranco Fini sui temi della bioetica e dell’immigrazione – per ‘correggere’ la linea anti-immigrati che emerge dal ddl sicurezza che la maggioranza intende varare al Senato entro maggio.
L’obiettivo, dice Della Vedova all’ANSA, e’ di evitare che le nuove norme volute dalla Lega ‘contraddicano la realta”, si limitino ‘all’effetto annuncio’ e si traducano alla fine in un ‘clamoroso autogol’.
La seconda misura che indica il deputato del PDL, che si era gia’ schierato con Fini contro la norma sui ‘medici-spia’, e’ l’estensione da 6 mesi a un anno del periodo a disposizione degli immigrati regolari che perdono il lavoro per restare in Italia e trovarne uno nuovo. In questo caso, l’obiettivo e di coprire i posti di lavoro che torneranno ad essere disponibili quando la crisi finira’ e che solo gli extracomunitari sono disposti ad occupare.
‘Personalmente – dice Della Vedova – non sono entusiasta del reato di clandestinita’. Ho votato a favore perche’ rientra in una strategia del governo, per molti aspetti condivisibile, di mostrare determinazione nell’arginare il fenomeno dei clandestini. Ma, a questo punto, non puo’ essere solo un’operazione di facciata, deve tradursi in uno strumento di governo vero che dia risultati positivi’.
Allora, aggiunge il deputato del Pdl, ‘credo che si debba accompagnare questo inasprimento molto significativo della legge – insieme ai respingimenti e quindi all’intransigenza rispetto agli ingressi illegali – con una misura di governo in positivo del fenomeno dell’immigrazione. Penso a un grande piano di regolarizzazione degli immigrati gia’ presenti sul territorio, inseriti nei settori produttivi e nel settore dell’assistenza domestica’.
E questo, ‘anche per salvaguardare la credibilita’ in futuro della norma che prevede il reato di clandestinita’, per evitare che tutto finisca in poco piu’ di un effetto annuncio e che si creai un elemento contraddittorio e impraticabile: quello di considerare ‘criminali’ centinaia di migliaia di lavoratori o di badanti e ‘fiancheggiatori’ gli imprenditori o gli anziani che danno loro lavoro. Sarebbe un clamoroso autogol’.
Della Vedova ricorda, d’altra parte, che sanatorie di questo tipo si fecero sia al momento di varare la legge Turco-Napolitano (per circa 215mila persone) sia quando il centrodestra approvo’ la Bossi-Fini. ‘Giustamente – osserva – si accompagno’ quella misura con la regolarizzazione di circa 700mila persone. Anche perche’ la mappa della clandestinita’ si puo’ ricostruire oggi in modo puntuale solo si va a vedere la parte di richieste che le quote dei flussi non coprono. E’ chiaro infatti che e’ una finzione richiedere persone che stanno all’estero, visto che tutti sanno che i datori di lavoro e le famiglie cercano di regolarizzare lavoratori o badanti che gia’ impiegano. Ma questi non sono, evidentemente, i clandestini di cui si vogliono occupare le misure previste nel ddl sicurezza’.
Della Vedova propone insomma un modo ‘all’americana’ di trattare il fenomeno immigrazione: ‘Si prende atto che comunque ci sono centinaia di migliaia di persone che partecipano alla vita economica e sociale del Paese, che sarebbe un autogol perseguitarli, si faccia una regolarizzazione rigorosa, puntando a sottrarre all’illegalita’ tutti quelli che in Italia lavorano e che potrebbero pagare le tasse, si concentrino le misure contro l’illegalita’ sui clandestini veri e per evitare che vi siano nuovi clandestini. Altrimenti – dice – il rischio e’ che tutta questa operazione diventi una sorta di grida manzoniana.
Non credo che nessuno pensi di colpire le badanti che stanno nelle famiglie, magari anche di quelli che si lamentano della presenza dei clandestini’.
Quanto poi all’estensione a un anno del periodo di permanenza in Italia per gli immigrati che perdono il lavoro, Della Vedova sottolinea che ‘quando l’economia ripartira’, rischieremmo altrimenti di non poter coprire i posti di lavoro che si ricreano e che solo gli extracomunitari sono disposti ad occupare, avendo mandato via con il limite dei sei mesi lavoratori gia’ formati, mettendo cosi’ in difficolta’ le aziende’.(ANSA).
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