Credo che sulla Tav la politica e le istituzioni non possano cedere al ricatto, perche’ di ricatto si tratta. La scelta e’ stata presa con tutti i crismi, e’ stata modificata dove doveva essere modificata, e’ una scelta internazionale, europea.
Puo’ essere criticata ma non puo’ essere revocata. Pena, la perdita totale di credibilita’ del processo decisionale democratico del nostro Paese’. Lo ha detto il capogruppo di Fli alla Camera, Benedetto Della Vedova, ai microfoni di Radio Radicale.
Scendendo di scala, ragionamento analogo vale per le riforme sulle liberalizzazioni e sul mercato del lavoro. La vicenda dei taxi – ha sottolineato il capogruppo di Futuro e Liberta’ – non e’ grave per il punto di merito: la cosa che pesa di piu’ e’ il fatto che la politica abbia dovuto arrendersi. Il governo ha fatto una scelta su cui poi c’e’ stata una marcia indietro’.
‘In prospettiva molto meglio una scelta sbagliata che un arretramento. E questo vale anche per il mercato del lavoro. Io credo che l’articolo 18 sia un ostacolo concreto a un mercato del lavoro piu’ efficiente e piu’ equo. Ma grazie alla forza del governo Monti e all’azione del ministro Fornero si deve innanzitutto rompere il tabu’ ideologico della conservazione. Perche’ la capacita’ di rompere i tabu’ e’ cio’ che si aspetta il Paese di chi vuole guardare avanti attraverso le riforme. E credo che sia proprio questo il valore aggiunto di un governo forte’
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