Il mio intervento oggi al Congresso Straordinario del Partito Radicale Nonviolento transpartito transnazionale che si sta svolgendo dentro il carcere di Rebibbia.
“Il bipolarismo dentro cui si dibattono le democrazie del mondo libero e occidentale è sempre più quello tra aperto e chiuso e non più tra destra e sinistra. Io credo che i radicali siano all’interno del fronte dell’apertura e abbiano e debbano giocare un ruolo per dare un futuro alla memoria di Pannella.
Tutto questo voglio farlo con Emma Bonino sul tema centrale dell’islam europeo in Europa, che non c’entra nulla col terrorismo.
E voglio continuare a lavorare con Sergio D’Elia, Elisabetta Zamparutti e Hands Off Cain per l’abolizione della pena di morte.
Voglio continuare a lavorare con Marco Cappato e l’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica sulle cellule staminali e a fare da sponda alle iniziative di Rita Bernardini sulla cannabis, per uso terapeutico e ricreativo.
E voglio lavorare con Giovanni Negri per il sì al Referendum Costituzionale.
Per me questa deve essere l’esperienza radicale dopo Marco Pannella: non chiedo l’unione delle forze radicali, ma l’unione radicale delle forze su tutti gli obiettivi comuni, al di là delle divisioni, che non sottovaluto.
Continuare a sentirsi parte di una stessa ‘istituzione’ politica, che bisogna necessariamente ripensare nei contorni ma non negli obiettivi.
Per questo credo che sarebbe prematuro chiudere il congresso domani, nella ordinarietà statutaria.
La mia proposta alla presidenza e a chi ha convocato il congresso, stante la sovranità che c’è oggi e attribuendo a Maurizio Turco i poteri ordinari e straordinari di tesoriere e segretario, è proseguire questo cammino convocando una seconda sessione del congresso da dedicare a un tema che racchiude tutti i temi, quello del destino istituzionale e politico dell’Unione Europea.
Perché se l’Unione europea verrà travolta da Salvini, Le Pen e da Orban, verrà travolta anche la democrazia e lo stato di diritto che noi vogliamo riaffermare sul piano delle Nazioni Unite.
Un congresso che veda la partecipazione di tutti quanti, a partire da Emma Bonino.
E che abbia una prosecuzione nel titolo: Da Ventotene a Rebibbia – andata e ritorno”.
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