Due giornate di mobilitazione straordinaria, in tutta Italia, per la raccolta firme sulla legge di iniziativa popolare, promossa dai Radicali e da altre numerose organizzazioni politiche, a supporto della proposta dell’Intergruppo Cannabis legale, attualmente in discussione alla Camera.
È un contributo importante a un’iniziativa che, in sede parlamentare, ha concrete possibilità di successo se tutti continuiamo a lavorare sull’obiettivo comune.
L’Italia è sempre arrivata ultima sui diritti civili – pensiamo al clamoroso ritardo sulle coppie gay recuperato solo pochi mesi fa – perché la politica è stata più conservatrice e arretrata degli elettori.
Sulla legalizzazione della cannabis abbiamo, per una volta, la possibilità di fare da battistrada in Europa e di essere tempestivamente in sintonia con il sentire comune, dal momento che la convinzione del fallimento del proibizionismo è assolutamente diffusa e maggioritaria in (quasi) tutti gli ambiti.
Il fronte contrario è rumoroso e vaticina sconquassi che non ci saranno. È lo stesso fronte politico e culturale che, nel tempo, si è opposto al divorzio, alla legalizzazione dell’aborto contro l’aborto clandestino, alla fecondazione assistita e, da ultimo, al riconoscimento giuridico delle unioni gay.
Come negli altri casi anche sulla legalizzazione della cannabis prevarranno i riformatori.
Legalizzare presto e bene la cannabis darà all’Italia vantaggi politici e pratici.
Tra questi – è bene ricordarlo in tempi di legge di stabilità e di bilancio – è doveroso mettere i miliardi di euro a cui il bilancio pubblico rinuncia ogni anno ritardando la legalizzazione e tassazione di un mercato di massa che riguarda milioni di italiani.
Dalle ore 16.00 parlerò di cannabis legale alla Festa dell’Unità di Sondrio, dove sarà presente un banchetto per la sottoscrizione delle firme.
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