Nell’intervista di oggi al Financial Times, Salvini delinea con chiarezza il programma della sua Lega, del suo centrodestra, dopo il No al referendum costituzionale: uscire dall’euro e poi discutere a quali condizioni restare o no nella UE.
Più o meno lo stesso programma dell’altro azionista principale del fronte del No, Luigi Di Maio, che propone una consultazione popolare sulla moneta unica.
Se vincesse il No – è un fatto – sarà dunque difficile convincere qualcuno dentro e fuori l’Italia che non abbia trionfato il fronte dei brexiters nostrani, nonostante una minoranza di No che non ha una matrice anti europeista.
Peraltro, da quanto appare oggi, sembra evidente che il ritorno della sovranità nazionale in funzione anti UE dei britannici e le difficoltà sempre più evidenti di un negoziato per mantenere l’accesso al mercato unico stanno minando anche la sovranità monetaria cui il Regno Unito non aveva mai rinunciato, come dimostra la forte svalutazione che sta colpendo la sterlina, ben oltre quella eventualmente utilizzabile in termini competitivi ma imposta dai mercati.
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