La rivoluzione tecnologica cambia anche il mercato dei servizi, trasporto incluso. Pensare di arrestarla in nome del bel mondo antico, come fanno in queste ore i tanti protezionisti, paladini del mondo chiuso, tanto a sinistra quanto a destra passando per il M5S, è un’illusione che se dovesse prevalere non farà che aumentare le difficoltà italiane. Delle quali, naturalmente, gli stessi poi incolperanno “l’Europa”.
Non sarà il ripristino, sic et simpliciter, come chiedono i manifestanti che occupano con le loro violenze le città italiane, di una normativa vecchia un quarto di secolo a fare l’interesse dei consumatori.
Delle normative, purché strutturali e adeguate ai tempi futuri, è giusto discutere anche con le parti interessate, naturalmente.
Difendere a spada tratta chi occupa le città, non cambiare nulla e rinunciare all’innovazione pensando così di aver risolto il problema è l’atteggiamento che ha penalizzato l’Italia rendendolo il paese con meno competitività, meno crescita e, quindi, meno occupazione in Europa.
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