(AGI) – Roma, 26 lug.- La sentenza della Corte di Giustizia Ue, che ha deluso le speranze italiane di una diversa interpretazione di Dublino III, “non coinvolge la fattispecie che affrontiamo in Italia”, ovvero l’attraversamento illegale della frontiera via mare e il soccorso in mare: ne e’ convinto il sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova, che era tra quelli che speravano in una diversa sentenza per convincere l’Europa a una gestione meno egoista dell’emergenza migranti in Italia. “I profughi che arrivano via mare in Italia sono salvati dai mezzi della Marina militare in base a obblighi di legge, per obblighi del diritto internazionale, obblighi a cui le navi della Marina militare non si possono sottrarre: un obbligo che impedisce una decisione volontaria”, dice all’AGI il sottosegretario. Nella sentenza invece si affrontava il caso di due profughi che hanno attraversato la frontiera illegalmente, via terra. Per Della Vedova, “resta dunque impregiudicata la questione dell’interpretazione dell’attraversamento illegale della frontiera nel contesto del soccorso in mare, una questione che non e’ mai stata sottoposto alla Corte perche’ non se ne e’ mai presentata l’occasione”.
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