Nella sua scontata, banale e quotidiana critica all’Europa, Luigi Di Maio oggi ‘minaccia’ la Francia e parla di ‘egoismo dell’Ue’. Il candidato premier in pectore del Movimento 5 Stelle non capisce, o fa finta di non capire, che sui migranti non stiamo assistendo al ‘fallimento dell’Europa’, ma alla rappresentazione dell’Europa senza l’Ue. L’incapacità di collaborazione non è un monito per gli europeisti, ma un avvertimento per i neonazionalisti e i sovranisti, che qui in Italia sono ben rappresentati proprio da Luigi Di Maio e dal Movimento 5 Stelle. Senza un quadro giuridico comune e appropriato, senza ruolo e poteri condivisi a Bruxelles, gli interessi e i comprensibili egoismi nazionali prevalgono, trainati dal facile consenso interno. Sui migranti l’Ue non fallisce semplicemente perché non c’è, non ha alcuna vera voce in capitolo, non sono state definite regole e politiche comuni, non sono stati trasferiti poteri e competenze e gli Stati hanno mantenuto la sovranità. Questo è il risultato; ma sarebbe lo stesso su moneta, commercio e movimento delle persone. Sui grandi temi, come le migrazioni, la sovranità nazionale rischia di vacillare impotente: la vera sovranità sarebbe quella condivisa a Bruxelles, come su mercati e moneta. Ma è appunto la sovranità che i nazionalisti come Di Maio contestano.
Lug
14
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