La siccità è siccità, ne avremo altre. Ma, dopo il referendum per ‘l’acqua pubblica’ venduto come panacea, sarebbe saggio ripensare al fatto che gli investimenti privati sulla filiera dei servizi idrici, con tariffe remunerative supervisionate da un’agenzia pubblica, sarebbero utilissimi. Esattamente come per le Tlc.
Chi, come me, diceva queste cose nel 2011, veniva accusato di volere negare ai poveri un servizio pubblico essenziale. Ma è esattamente quello che rischia di accadere nella Capitale malgrado il ‘padrone’ del servizio sia proprio il Comune di Roma. Non basta questo a dimostrare che in questo settore non sono affatto i privati a rappresentare il principale pericolo?
I commenti sono chiusi.