«Con il leader del Pd incontro serio, ma non decisivo. Per voltare pagina servono interventi seri su economia e liberalizzazioni»
«Europa da rilanciare, conti pubblici da risanare, privatizzazioni, apertura dei mercati, integrazione ». Si è parlato solo di questo, assicura Benedetto della Vedova, nell’incontro di lunedì con Renzi e i dirigenti del Pd, «serio, ma ancora interlocutorio», spiega da presidente di Forza Europa, impegnato a dar vita a una lista unitaria con i Radicali che potrebbe presentarsialleata con il Pd.
Come è andato l’incontro?
È stato un incontro franco e serio; utile. Ma non si èdefinito un programma, né si è parlato di candidature. Renzi ha avuto modo di spiegare il progetto di coalizione che ha in mente, noi abbiamo invece spiegato di lista europeista cui vogliamo dar vita, frutto della collaborazione fra i Radicali italiani e Forza Europa.
Perché l’Europa al centro?
Perché in tutta la Ue è questo il tema vero del confronto politico, e così sarà anche in Italia. Nazionalisti, etno-nazionalisti, sovranisti, protezionisti da una parte e chi, come noi, invece è per un’Europa sempre più integrata, la vera scelta politica nell’interessedegli italiani.
Sul piano programmatico, che temi avete posto?
Abbiamo parlato di un un nuovo federalismo europeo e di democratizzazione delle istituzioni europee, dei temi legati alla spesa pubblica e al debito, in relazione agli impegni assunti in Europa. Non si tratta di intervenire perché ce lo chiede l’Europa, ma perché serve a noi, per assicurare un futuro di crescita ai nostri giovani. Si è parlato di integrazione, obiettivo della campagna ‘Ero straniero’ promossa da Emma Bonino e Radicali italiani. E anche della legge di cittadinanza e del bio-testamento, leggi che potrebbero auspicabilmente essere condotte in porto entro la fine della legislatura. C’è poi un problema per noi di raccolta firme, perché ci troveremo ad essere gli unici, essendo un movimento politico nuovo, a dover trovare 50mila firme,investendo tempo e risorse.
C’è una soluzione?
Vedremo, nel caso di tempi brevi se si potranno trovare correttivi, per evitare una competizione ‘impari’, falsata.
Che tempi vi siete dati?
Non c’è tanto tempo, se si dovesse votare a marzo. Ci saràun approfondimento al nostro interno per valutare se ci sono le possibilità per un apparentamento o si andrà a una corsa da soli. La soglia è in ogni caso al tre per cento.
Sono esclusi incontri con altri?
Escludo apparentamenti con i sovranisti pasticcioni e anti-euro alla Di Maio che ancora ieri diceva che se non cambiano i trattati come dice lui proporrà un referendum per uscire dall’euro. Ma escludo anche apparentamenti con gli ento-nazionalisti allaSalvini.
Ma se ci sarà accordo entrerete in coalizione?
In realtà si tratta di apparentamenti per sostenere candidati comuni nei collegi uninominali, poi ognuno farà la sua corsa: la legge con richiede di più, né programmi, né candidati comuni. Certo sarà un’opzione politica, e dovremo valutare la compatibilità dei programmi, ma non la loro coincidenza, che dovranno essere alternativi a sovranisti e nazionalisti in nome di una Ue unita e forte, perché questo, per noi, è il vero interesse degli italiani. E il primo passo è stato serio e positivo.
Angelo Picariello
I commenti sono chiusi.