La proposta di Carlo Calenda e Marco Bentivogli costituisce un’ottima agenda di politica per la crescita che ci auguriamo il prossimo governo possa perseguire e realizzare. La crescita dell’Italia passa dalla modernizzazione del Paese, del suo sistema produttivo e delle sue relazioni industriali. L’Italia non potra’ tornare a crescere piu’ rapidamente tornando indietro o facendo deficit aggiuntivo, ma proseguendo piu’ coraggiosamente sulla strada delle riforme.
Questo -mette in causa responsabilita’ che non sono solo della politica, ma di tutti gli attori sociali, a partire dalle imprese, che sono chiamate a investire e scommettere sull’innovazione, senza pensare di potersi rifugiare e di riuscire a sopravvivere grazie alla tutela di rendite, che l’evoluzione dei mercati e della tecnologia e’ comunque destinata a sgretolare. E un ruolo decisivo spetta al sindacato, che deve riscoprire un ruolo proattivo e cooperativo all’attivita’ di impresa e a dismettere quello pregiudizialmente antagonistico e politico, che negli ultimi decenni ha rallentato e non favorito il processo riformatore.
Ci auguriamo in ogni caso che i primi a fare tesoro di questo contributo siano proprio le forze politiche. Per quanto riguarda +Europa, e’ chiaro che la via della crescita e dell’ equita’ non passa dal deficit e dall’indisciplina finanziaria, ma dall’innovazione – sia sul piano delle politiche pubbliche che dell’organizzazione d’impresa – e ci impegniamo nella prossima legislatura a muoverci esattamente nella direzione indicata quest’oggi da Calenda e Bentivogli.
Benedetto Della Vedova
Riccardo Magi
Bruno Tabacci
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