Se vincesse il no, ci terremmo anche l’attuale Titolo V
(ANSA) – ROMA, 12 giu – Benedetto Della Vedova presidente dei Riformatori liberali ed esponente del comitato per il si’ al referendum costituzionale, respinge le critiche del ministro Vannino Chiti al testo sottoposto al voto popolare.’Dopo aver approvato – ricorda Della Vedova- nel 2001 la riforma del Titolo V della Costituzione, che ha portato al contenzioso permanente tra stato e regioni, il centro sinistra paventa ora lo ‘sfascio dell’Italia’ di fronte ad una riforma che, sul federalismo, ha il merito indiscutibile di riportare equilibrio e coerenza con una distinzione razionale delle competenze e dei ruoli tra stato e regioni’.
Inoltre, Della Vedova respinge l’accusa di Chiti sulla ‘politicizzazione’ della Corte Costituzionale.’La verita’ – secondo l’esponente radicale della Cdl – e’ che siamo di fronte ad una riforma importante, che raccoglie principi largamente condivisi ovvero premierato forte, fine del bicameralismo perfetto, riduzione del numero dei parlamentari e via dicendo’. E ‘se vincessero i si’ il prossimo 25 e 26 ci sarebbe il modo e il tempo per effettuare poi alcune opportune correzioni per quelle parti destinate ad entrare in vigore nelle successive legislature; se, invece, vincesse il no questo centro sinistra – conclude Della Vedova- non sarebbe in grado di formulare alcuna proposta e per qualche decennio ancora saremo destinati a tenerci la Costituzione vigente, compreso l’attuale Titolo V’.
I commenti sono chiusi.