Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, presidente dei Riformatori Liberali e deputato Pdl
La vicenda di Eluana Englaro meriterebbe un silenzio fatto di pietas e di rispetto, ma il calvario cui la politica italiana sta costringendo la sua famiglia non puo’ essere ignorato.
Quali che siano le convinzioni personali di ciascuno di noi, in gioco vi e’ oggi lo stato di diritto, che in questa vicenda viene gettato alle ortiche. Beppino Englaro si e’ sottoposto, socraticamente, a tutti i gradi di giudizio fino a quello della suprema Corte di cassazione per sapere se la Costituzione e le leggi italiane consentissero di sospendere le terapie a cui Eluana e’ sottoposta da 17 anni, peraltro secondo la volonta’ della ragazza stessa, come e’ stato appurato processualmente.
Ad oggi, ad ogni struttura afferente al servizio sanitario nazionale viene minacciosamente vietato, con effetti evidenti, di dare corso a quanto contenuto nella sentenza della Cassazione. E, incredibile dictu, si invoca a motivazione della decisione la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilita’, che – al di la’ dello stravolgimento strumentale del suo contenuto – al momento l’Italia non ha nemmeno ratificato.
Forse che l’unica via per vedere riconosciute la Costituzione e le leggi italiane sia quella di andare all’estero?
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