‘Comprendo che esista un interesse opportunistico e strumentale, da destra come da sinistra, a presentare come equivoca o personalistica la disponibilita’ offerta dal presidente Monti per sboccare l’impasse istituzionale, a partire da quella per il rinnovo delle presidenze di Camera e Senato. Ma la realta’ e’ chiaramente diversa.’ Cosi’ Benedetto Della Vedova, senatore di Scelta Civica, in un’intervista a Radio Radicale.
‘Monti – aggiunge – riteneva a ragione che una sua presidenza del Senato, con un’ampia convergenza di forze parlamentari, avrebbe creato le condizioni migliori per la costruzione di una compagnie di governo, visto che nelle camere non esiste una maggioranza direttamente riconducibile ai partiti e alle coalizioni che si sono presentate al voto degli italiani’. ‘La presidenza di un altro esponente di Scelta Civica e con una maggioranza limitata ai soli voti montiani e del centro-sinistra non avrebbe potuto assolvere alla stessa funzione. Di questo – prosegue – tutti i senatori di Scelta Civica, nessuno escluso, hanno dato da subito atto al professor Monti’. ‘Il fatto – prosegue Della Vedova – che dopo l’elezione di due presidenti ‘di minoranza’, al di la’ degli eccellenti profili delle personalita’ scelte, si sia piu’ lontani e non piu’ vicini dalla soluzione del rebus del nuovo governo mi pare confermi le preoccupazioni del presidente del Consiglio.’ ‘Per il governo, come previsto, ora si riparte da zero. A meno che, ma non penso, il PD non voglia davvero provare a ottenere la fiducia di chi programmaticamente vuole contestare l’Europa e non solo interrompere il cammino delle riforme, ma mettere radicalmente in discussione il sistema economico italiano e europeo. La crisi della per fortuna piccola Cipro – conclude Della Vedova – dovrebbe mettere in guardia chi pensi di dare all’Italia un governo senza un orientamento chiaro e forte su conti pubblici, riforme per crescita ed Europa’.
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