Ma e’ necessario fare riforme. Sottosegretario esteri a Sarajevo
(ANSA) – SARAJEVO, 28 APR – “Le riforme richieste da Bruxelles servono innanzitutto alla Bosnia per creare lavoro, benessere e giustizia sociale e per queste ragioni non saranno lasciate cadere”. E’ il messaggio lanciato sulle pagine del quotidiano di Sarajevo ‘Oslobodjenje’ dal sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova, che questo pomeriggio arrivera’ a Sarajevo per una visita di due giorni in Bosnia.
“Sono certo – ha detto nell’intervista Della Vedova, riferendosi alle elezioni europee di maggio – che l’integrazione della Bosnia-Erzegovina rimarra’ una priorita’ per l’Ue, cosi come ricordato da tutti gli Stati membri il 14 aprile scorso alla riunione del Consiglio Affari Esteri”. “L’Italia – ha sottolineato il sottosegretario – sostiene convinta il processo di integrazione della Bosnia nell’Unione Europea e questo non e’ in discussione: e’ anche nostro interesse che questo Paese sia stabile, prospero e integrato nella casa comune europea”. Della Vedova ha ricordato che “l’Italia e’ il terzo partner commerciale della Bosnia-Erzegovina con un valore dell’ interscambio pari al 10% del Pil del Paese; i maggiori gruppi bancari sono italiani, i piu’ consistenti flussi turistici verso la Bosnia si registrano dall’Italia verso Medjugorje. Piu’ di 70 aziende italiane hanno investito, producono e sono pronte ad ampliare la loro presenza in Bosnia”. “Come obiettivo – ha detto ancora il sottosegretario – il governo italiano si pone senza dubbio l’aumento dell’interscambio e del ruolo dell’Italia nella regione, ma sta alla leadership bosniaca fare la sua parte adottando le riforme necessarie per creare un ambiente piu’ favorevole agli investimenti e costruire cosi’ le premesse per lo sviluppo del Paese”. Tra oggi e domani Della Vedova incontrera’ a Sarajevo alcuni leader bosniaci tra cui il presidente di turno della Presidenza tripartita bosniaca Bakir Izetbegovic, nonche’ il Capo Delegazione Ue Peter Sorensen, l’Alto rappresentante della comunita’ internazionale Valentin Inzko e rappresentanti della societa’ civile bosniaca.
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