(AGI) – Roma, 16 mag. – “E’ del tutto evidente che sulla Buona Scuola il sindacato confederale e in particolare la CGIL cerca la rivincita dello smacco subito sull’articolo 18”. Lo afferma il sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova.
“Denunciando il carattere ‘autoritario’ del principio di responsabilita’ riconosciuto ai presidi e quello ‘antiegualitario’ di un sistema in grado di valutare i risultati degli insegnanti e degli studenti – scrive Della Vedova su Facebook – la CGIL prova a riaffermare la propria egemonia culturale, ma nei fatti difende le ragioni della patologica e ormai cronica inefficienza della scuola italiana”. “Anche la denuncia contro la ‘privatizzazione’ della scuola pubblica, di cui non vi e’ traccia nel disegno di legge di riforma, serve a ribadire un ‘no’ preconcetto al mercato e alla concorrenza come fattore di crescita economica e civile. Come sul Jobs Act – sottolinea Della Vedova – anche sulla Buona Scuola il riformismo di un esecutivo guidato dal segretario del principale partito della sinistra ha come vero antagonista ideologico il nucleo piu’ duro e antico della sinistra politica e sindacale. Proprio per questo, come sul Jobs Act, anche sulla Buona Scuola il governo e la maggioranza non devono e non possono fare alcuna marcia indietro”, conclude.
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