(DIRE) Roma, 31 mar. – “Il referendum anti trivelle, per quel che mi riguarda, e’ sbagliato e da’ un messaggio di superficiale indifferenza al problema della dipendenza energetica del Paese e dei suoi costi finanziari e politici, che pero’ tutti gli italiani, privati e imprese, alla fine pagano in bolletta. Per questo, il mio invito e’ a votare no. Cio’ detto, trovo ipocrita, stucchevole ed inascoltabile il coro anti-astensionistico di quanti negli anni hanno combattuto contro i referendum – a destra, sinistra e centro, laici e cattolici – propugnando l’astensione contro quelli radicali sui diritti, l’economia, la giustizia e la legge elettorale e hanno avallato – in funzione anti quorum – scelte di voto in prima primavera o in piena estate, rimanendo muti alle richieste di dibattiti e di una piu’ completa informazione televisiva. Oggi pero’ si stracciano le vesti perche’ altri seguono le loro orme”. Lo scrive su Facebook il senatore e sottosegretario agli esteri Benedetto Della Vedova.
“Oggi per costoro l’astensione diventa ‘anti-democratica’ perche’ l’obiettivo e’ quello di colpire il Presidente del Consiglio e indebolire il suo governo. Peraltro, sono piu’ o meno gli stessi partiti e gruppi politici che chiederanno di bocciare la riforma costituzionale, che salvera’ il referendum abrogativo in Italia introducendo un quorum che considera gli elettori effettivi e non potenziali e che – conclude Della Vedova – rendera’ impossibile l’uso ostruzionistico dell’astensionismo”.
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