Il Movimento 5 stelle flirta con l’uscita dall’Euro e conseguentemente dalla UE e propone l’abbandono della Nato, a meno che le istituzioni dell’Unione e l’Alleanza Atlantica non si adeguino alla visione del mondo e delle relazioni politiche ed economiche internazionali approvata sulla piattaforma Rousseau. Un obiettivo molto ambizioso, non c’è che dire.
Di fatto il programma protezionista e sovranista, neonazionalista dunque, del M5S è perfettamente coerente con l’impostazione generale di una forza politica che ha scelto di voltare le spalle alla realtà e alle responsabilità dell’Italia e di lucrare sull’inquietudine dell’opinione pubblica promettendo soluzioni miracolose.
Il programma del M5S non punta affatto a rafforzare il ruolo dell’Italia nel quadro delle relazioni multilaterali europee e atlantiche, ma isolerebbe il nostro Paese rompendo entrambi i fronti politico-militari, quello atlantico e quello europeo, che hanno garantito la stabilità e la sicurezza italiana ed europea dalla fine del secondo conflitto mondiale.
La sfida del nostro Paese è quella di promuovere un deciso passo avanti verso una politica di difesa comune europea, per rispondere in modo più efficiente sia alla sfida migratoria che a quella terroristica e per rendere l’Unione Europea un interlocutore credibile e autorevole in ambito Nato.
Invece, per quanto i parlamentari grillini smentiscano inclinazioni ‘putiniane’, la loro proposta va in direzione esattamente contraria.
Contro l’Ue e la Nato, per la pace e il disarmo unilaterale: il programma del M5S è la copia anacronistica di quello degli ‘amici di Mosca’ durante il periodo della Guerra Fredda.
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