Il disegno di legge sullo ius soli non è di iniziativa governativa ma parlamentare.
Il digiuno a staffetta, promosso dal senatore Luigi Manconi e a cui io aderisco oggi, non è dunque contro il governo, di cui faccio parte, ma per sollecitare il parlamento affinché si arrivi al voto.
Nessuno confonde un digiuno a staffetta con i satyagraha di Marco Pannella. Anche nella storia radicale ci sono stati digiuni a staffetta per raggiungere un numero più ampio di persone. Nessun paragone con le iniziative nonviolente di Pannella, ovviamente; ma anche se non si tratta di un diritto violato costituzionalmente garantito, lo ius soli è una questione che riguarda i diritti.
Non possiamo cedere alla propaganda di Salvini che mette in un unico cesto terroristi, barconi e immigrati regolari: questo è veleno puro per l’Italia. Stiamo invece parlando del diritto che io vorrei riconosciuto ai figli di immigrati regolari di poter chiedere la cittadinanza. E’ una misura di civiltà, integrazione, volta a combattere la separatezza che, questa sì, può generare violenza.
6Non è tempestivo? Di ius soli me ne occupavo già nella legislatura precedente. C’era un testo bipartisan e le reazioni, ideologiche, erano le stesse anche allora, quando gli sbarchi non rappresentavano un problema.
Qui per riascoltare la mia intervista a Radio Radicale
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