Sono d’accordo con il Ministro Fedeli. Il tema del fine vita merita un’attenzione profonda da parte del legislatore. Sono però convinto che nel corso di questi anni, dal caso Englaro in poi, almeno sul tema delle direttive anticipate di trattamento, il Parlamento abbia approfondito e discusso la questione abbastanza da potere decidere.
Come la legge sullo ius soli, anche quella sul cosiddetto testamento biologico è assolutamente misurata e prudente.
In una legislatura positivamente segnata da importanti passi avanti sul tema dei diritti (divorzio breve e unioni civili), i due provvedimenti attualmente ‘incagliati’ al Senato penso debbano essere portati al voto per due distinte ragioni: in primo luogo perché tutti, favorevoli e contrari, si assumano la responsabilità del proprio voto davanti al Paese; in secondo luogo perché nella prossima legislatura potrebbero non esserci circostanze altrettanto favorevoli per l’approvazione di queste riforme.
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