CITA SARTORI, ‘SENZA QUESTO PRINCIPIO SI TORNA A RAPPRESENTANZA
MEDIEVALE’
Roma, 17 apr. – (Adnkronos) – “La questione costituzionale ineludibile del ‘senza vincolo di mandato’ non puo’ essere affrontata ne’ superata con superficialita’”. Lo ha detto Benedetto Della Vedova, a nome del gruppo Scelta civica a palazzo Madama, esprimendo le ragioni del voto contrario alle dimissioni della senatrice M5S Giovanna Mangili. Della Vedova ha citato quanto scritto in passato dal responsabile comunicazione M5S Claudio Messora: “Leggo -ha detto il senatore montiano- che un eletto del Movimento 5 Stelle siede su una poltrona ma non conta niente e non decide niente. Si limita a chiedere al Movimento qual e’ la sua posizione e attende. Il Movimento usa la rete, consulta le intelligenze al suo interno e formula la sua proposta. L’eletto esegue”.
Della Vedova rileva che, quindi, “un eletto del Movimento Cinque Stelle siede su una poltrona, ma non conta niente, non decide niente” e allora “quello che noi dobbiamo scegliere anche oggi, decidendo sulle dimissioni, e’ se la visione della Repubblica parlamentare italiana sia quella della Costituzione, dell’articolo 67 della nostra Costituzione, o sia questa; se il ruolo affidato ai parlamentari e al Parlamento sia quello di non contare niente e raccogliere (ripeto che e’ una visione) o se sia quella della Costituzione”.
Il senatore si e’ richiamato a quanto scrive oggi Giovanni Sartori sul ‘Corriere della Sera’, secondo cui il divieto del mandato imperativo si ritrova alla Rivoluzione francese in tutte le Costituzioni ottocentesche perche’ “senza questo divieto si ricadrebbe nella rappresentanza medioevale, nella quale, appunto, i cosiddetti rappresentanti erano ambasciatori, emissari, portavoce che ‘portavano la parola’ dei loro padroni e signori”. Della Vedova ha concluso annunciando il votoo contrario e sottolineando che dalla senatrice Mangili si sarebbe aspettato “un’esposizione piu’ convincente e magari con qualche argomento in piu'”.
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