Il CETA è stato negoziato tra il 2009 e il 2014, quindi il mandato negoziale fu definito quando nel Consiglio dell’Ue sedeva il Governo di centrodestra, compresa la Lega di Salvini.
Il CETA è un accordo commerciale di nuova generazione, con il massimo delle garanzie sugli standard sanitari, ambientali e in materia di lavoro tra la UE e un paese, il Canada, che assicura tutele di altissimo livello in tutti questi settori.
L’alternativa a questo eccellente accordo, che aumenta le potenzialità di export dei prodotti italiani in un paese dove quasi il 5% degli abitanti è italocanadese, e che agevolerà le nostre piccole e medie imprese, è solo l’autarchia.
Ricordo però al segretario della Lega che il Made in Italy, di cui siamo fieri, e che consente alle nostre aziende di crescere grazie alle esportazioni, comporta la rinuncia alle opzioni protezioniste. Non possiamo sperare che i mercati di altri Stati si aprano sempre più ai nostri prodotti e servizi se chiudiamo il nostro mercato a doppia mandata usando alibi superficiali come quelli ambientali e sanitari.
Senza accordi commerciali equi come il CETA in Italia avrebbero tutti solo da perdere: imprese, lavoratori e consumatori
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