Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, deputato europeo della Lista Bonino:
La convinzione con cui centinaia di migliaia d’italiani firmano in questi giorni i referendum radicali per la flessibilità del mercato del lavoro mostra già i suoi primi effetti. Il primo ad accorgersi di questo consenso sembra essere Massimo D’Alema che ieri ha riconosciuto come condizioni necessarie per la crescita dell’occupazione la liberalizzazione del mercato del lavoro e la flessibilità. Cioè gli obiettivi puntuali dei referendum su tempo determinato, part-time, lavoro a domicilio, collocamento e articolo 18 dello Statuto dei lavoratori.
Le parole del Presidente del Consiglio sono importanti, ma in passato alle aperture “liberiste” D’Alema ha sempre fatto seguire un repentino “contrordine compagni”. Salvi e Cofferati non mancheranno, anche questa volta di condurre a più miti consigli il capo del Governo.
D’Alema non potrà contare sul concreto appoggio della Confindustria di Fossa. Il Presidente della SEA, al di là dei proclami sulla flessibilità, è oggi il vero alleato del conservatorismo sindacale: da una parte non spende né una parola né un soldo per i referendum liberisti sostenuti dalla base dei medi e piccoli imprenditori, dall’altra invoca la “blindatura” della concertazione e chiede in modo plateale di salvaguardare il bene primario dell’unità sindacale.
Disoccupati e lavoratori in nero in mezzo a tante chiacchiere possono comunque contare sui referendum.
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