Il referendum contro la legge 40 fu perso perche’ si trattava di una battaglia impari: nelle consultazioni con il quorum i contrari si sommano agli astenuti e per chi vuole proporre un referendum la strada e’ sempre in salita. Da questo punto di vista, trovo che tra le cose assolutamente positive della riforma costituzionale ci sia proprio la parte sui referendum: con 800mila firme per la richiesta di consultazione referendaria, finalmente la partita tra i si’ e i no torna ad essere alla pari, dato che il quorum scende alla meta’ piu’ uno di coloro che hanno votato alle ultime elezioni politiche e non piu’, come ora, degli aventi diritto: credo che sia un modo per riappropriarsi di questo strumento e penso che i referendari come noi il quattro dicembre debbano votare a favore della riforma costituzionale, che restituisce anche alle minoranze la possibilita’ di fare un referendum abrogativo.
Ovviamente deve esserci un impegno serio affinche’ ci sia la possibilita’ che la raccolta firme avvenga anche tramite strumenti innovativi come la firma digitale e la posta elettronica certificata. Come ho gia’ detto, sono pronto a sostenere la richiesta alla maggioranza di governo perche’ su questo vengano presi impegni vincolanti.
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